Visioni che ci trasportano in una cultura
Nella mostra di pittura dell'artista coreana Hyun Kyung Kim ci troviamo di fronte ad una serie compatta di lavori pittorici che letteralmente ci trasportano in una cultura particolare, quella coreana, che sa immergersi nella natura, qui rappresentata dalla pianta del bambù intesa come icona del passato, del presente e del futuro.
Icona capace insomma di essere figura del tempo, quel tempo di cui parliamo troppo, ma che in sé non esiste; il passato non è più, il futuro non è ancora, il presente non è ma scorre irrimediabilmente via.
L'icona del bambù diventa qui coessenziale a qualsiasi itinerario conoscitivo ed è vocata a portare con sé anche le contraddizioni dell'esperienza individuale, il suo cammino tra i sentieri nascosti che appartengono a tutti ma che ognuno deve poi da solo/a riscoprire.
Questi bambù di Hyun Kyung Kim (artista dal lungo e significativo curriculum) nascondono e rivelano, aprono visioni e giocano sapientemente con la nostra immaginazione in un delicato eppur rigorosissimo rito nel quale veniamo invitati ad avere un ruolo di accogliente duplicità, quasi che solo nell'attiva partecipazione dell`occhio, della mente e del cuore si possa alfine capire, non più da spettatori/trici quanto da attori/trici.
Questo incontro non richiede certo la guida di schemi scolastici tradizionali, é perfettamente inutile riferirsi alla storia delle avanguardie europee, bisogna avere il coraggio di mettere disposizione tutto il sé che ci contiene per percorrere il sentiero della natura e il mistero di vita che racchiude.
Isera, luglio 2024
<Mario Cossali